A me stessa
(su suggerimenti della mamma Ines)


Quante notti insonni
passate a cullarti.
Quanta pazienza
per imboccarti.
Quante ore trascorse
nell'ascoltare i tuoi sfoghi
di persona sensibile.
La scuola,
quante soddisfazioni!
I tuoi primi amori,
le mie prime infondate preoccupazioni.
Ora sei sposata,
vivi in un'altra città,
ma ti sento comunque vicina.
Sei nel mio cuore.
Ti posso parlare,
ti posso ascoltare.
La bambina che non dormiva,
che non mangiava,
che giocava sempre,
è diventata una donna
che mi conforta
quando ne ho bisogno.